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I bambini e le bugie

Qui si parla di libri scolastici e non, da richiedere o da consigliare.
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I bambini e le bugie

Messaggioda maestralulù » 25/07/2009, 22:41

inviato il 09/07/2008
da cri64

A proposito di bugie...

Le bugie dei bambini.
Ragione e significato delle bugie e come riconoscerle.

Quando i bambini cominciano a mentire e che cosa esattamente intendono per menzogna alle varie età?
Le ultime ricerche hanno evidenziato che i bambini di quattro anni sono già capaci di mentire, e lo fanno; non si tratta di semplici scuse o di confusione tra realtà e fantasia (come invece avviene nel periodo evolutivo precedente), ma del tentativo deliberato di ingannare l’adulto, di solito per evitare una punizione.
A questa età il bambino giudica la bugia come riprovevole in ogni situazione e sente molto il peso della punizione conseguente; il genitore infatti viene percepito come onnipotente e quindi in grado di sapere sempre se il piccolo sta mentendo. Ma questo timore reverenziale non dura a lungo; i bambini scoprono presto che possono passarla liscia, almeno qualche volta.
A dieci anni, ma a volte anche prima, i bambini non considerano sempre sbagliato mentire; ci sono circostanze e situazioni in cui la bugia viene accettata: “Se qualcuno ti chiede se ti piacciono i suoi capelli e a te non piacciono gli dici una bugia”.
Chiedendo ai bambini cosa succede quando dicono una bugia, dai quattro ai nove anni la risposta più frequente sarà: la punizione. A questa età la punizione funziona ancora come deterrente della menzogna.
Fra i bambini di undici anni invece quasi la metà dichiara che la menzogna distrugge la fiducia nell’altro.
A questa età la maggior parte dei ragazzi ha sviluppato una discreta abilità nella menzogna; non succede più tanto facilmente che si lascino tradire dal timbro della voce, dall’espressione del viso, da vistose contraddizioni logiche o da alibi assurdi.
Via via che diventano più bravi a dire bugie, i ragazzi diventano anche più bravi a riconoscerle: le deboli scuse della mamma per non partecipare alla recita scolastica, o il papà che vuol far credere di aver gridato non perché era arrabbiato ma per farsi sentire con la televisione era accesa, sono cose che i ragazzi non accettano più ciecamente.

Ma come si possono riconoscere le bugie?
Esistono degli indizi comportamentali che possono esserci di aiuto.

A volte l’indizio è in ciò che il bambino dice: il racconto è troppo strano, incoerente o direttamente contraddetto da fatti evidenti.
Spesso l’indizio è l’incoerenza tra ciò che si dice e come lo si dice: il suono della voce, l’espressione del viso, il movimento delle mani che non corrisponde alle parole, una risatina fuori luogo.
Il mentitore può inoltre avere un’aria colpevole, intimorita o troppo eccitata per essere del tutto credibile.
Per quanto riguarda la comprensione del concetto di menzogna, la capacità di mentire senza essere scoperto, ed il giudizio etico e sociale, due sono le età particolarmente critiche.
La prima si colloca tra i tre ed i quattro anni, quando i bambini sviluppano la capacità di dire intenzionalmente una bugie. E’ questo il momento buono per cominciare ad educarli a proposito di
Le menzogne infantili possono essere semplicemente una fase transitoria, oppure evolvere in un modello stabile di condotta; se ci si accorge quindi che il bambino dice spesso bugie non è il caso di aspettare per vedere se la cosa passa da sé, ma è meglio cercare di capirne le ragioni.
Nel comportamento dei genitori c’è qualcosa che in qualche modo incoraggia o costringe il bambino a mentire?
Le menzogne sono una risposta a qualche altro problema in famiglia?
Si tratta dell’influenza degli amici?
Qualunque sia la causa bisogna spiegargli perché è dannoso dire le bugie e se non si riesce ad eliminare questo comportamento allora è consigliabile rivolgersi ad un esperto.
Il secondo periodo critico è l’adolescenza.
Una delle ragioni per cui gli adolescenti mentono è che la bugia li fa sentire meno in colpa verso i genitori ed insegnanti. La menzogna implica il rifiuto dei valori genitoriali, lo scoprire che l’autorità è un gigante dai piedi di argilla, e costituisce una forma di ribellione molto comune.
Per alcuni adolescenti mentire può essere un modo per affermare la propria identità e per raggiungere l’autonomia, un compito necessario a quell’età.
La perdita della fiducia è il punto su cui insistere quando si parla della menzogna con i propri figli; e’ importante spiegare che la convivenza può diventare molto difficile se non ci si può fidare gli uni degli altri.
Questa non è una lezione facile per i bambini; molto dipende dalla capacità dei genitori di far fronte al crescente bisogno di autonomia e di riservatezza dei loro figli, e soprattutto di delegare ad essi una responsabilità in campi sempre nuovi e più vasti della loro vita.

A cura di Alice Pari, Psicologa

da www.abcbimbo.it

LE BUGIE DEI BAMBINI

Inevitabili, assolutamente normali, persino necessarie: quel che conta davvero è la nostra reazione
Un’espressione che non convince, una frase che suona strana, una giustificazione che non regge. Prima o poi il giorno della fatidica domanda arriva: “Mio figlio mi sta mentendo?”. Se la risposta è affermativa, guardate subito al lato positivo della cosa: il rapporto con vostro figlio sta per fare un importante passo in avanti. Perché? Perché da questo momento inizierete a conoscere più a fondo vostro figlio. Se infatti porrete attenzione al contenuto delle bugie, che inevitabilmente i vostri figli prima o poi vi racconteranno, potrete capire molte cose del loro universo e del loro rapporto con voi. Proprio come avviene per i sogni, le bugie sono infatti lo specchio fedele dei loro bisogni, dei loro desideri e delle loro paure.

Perché i bambini dicono le bugie
Non di rado capita di sentire i bambini che raccontano piccole frottole che in qualche modo “abbelliscono” la realtà o che servono a darsi importanza. Quando accade, bisogna tenere in considerazione che per loro queste ingenue storielle sono vere. Almeno fino ai cinque anni, età fino alla quale il bambino non ha un confine netto tra immaginazione e realtà.
Altre volte, specialmente quando si tratta di bambini più grandicelli, le bugie esprimono un disagio oppure rivelano una difficoltà di fronte alla quale la bugia rappresenta un ancora di salvezza o un sostegno. Un bambino che, ad esempio, racconta di avere molti amici quando nella realtà ha solo qualche conoscenza superficiale, rivela la propria solitudine e chiede di essere rassicurato sulle proprie qualità e di essere aiutato ad instaurare nuove e più vere amicizie.

Troppe bugie o poche bugie
Nella maggior parte dei casi non è tanto il tipo di bugia che bisogna tenere d’occhio, ma la quantità. Troppe bugie devono costringerci a riflettere sulle ragioni che possono spingere un bambino a nascondere tanto spesso la verità. Se questo atteggiamento è davvero insistente probabilmente il bambino sta vivendo un forte disagio che cerca di compensare modificando a suo modo la realtà. Cercate di capire che cosa gli manca veramente e di aiutarlo a distinguere con dolcezza i suoi desideri dal mondo reale.
Ancora più sottovalutato è invece il messaggio che si nasconde dietro il comportamento di un bambino che non dice “mai” bugie. Questo comportamento rappresenta motivo di vanto per molti genitori, ma in realtà non è davvero positivo come potrebbe apparire. Un bambino che non dice “mai” bugie è un bambino che non ha ancora costruito un proprio spazio personale e segreto. Si tratta cioè di un bambino che non ha ancora delineato un confine netto, in chiave psicologica, tra sé e l’altro: dimostrando, con questo suo comportamento, di non riuscire a “staccarsi” da mamma e papà e di non riuscire a crescere. La bugia va infatti considerata come un confine tra il mondo personale ed il mondo esterno, rappresenta un “no” , vuol dire agli altri, ma soprattutto a mamma e papà, “tu non puoi sapere sempre tutto di me”.

Come reagire di fronte ad una bugia
E’ proprio il significato che si nasconde dietro l’atto di dire una bugia a rendere la bugia stessa una offesa che mette in difficoltà molti genitori. Fino al punto di suscitare reazioni che possono essere sproporzionate rispetto alla reale gravità dell’atto. Prima di sgridare un bambino per un bugia è dunque bene fermarsi a riflettere per qualche istante.

Controllate la vostra delusione - Attraverso la bugia i bambini costruiscono un proprio spazio segreto, un mondo a metà strada tra la realtà e la fantasia, un mondo che può essere riservato a riporre sentimenti o emozioni che hanno paura di mostrare ai genitori o di cui sono gelosi o si vergognano. Per questo la mamme ed i papà non devono preoccuparsi o peggio sentirsi traditi e imbrogliati dalle piccole innocenti bugie.

Sottolineate comunque l’importanza di dire la verità - Aiutatelo ad essere onesto, conquistatevi la sua fiducia non punendolo alla prima occasione, ma incoraggiandolo a raccontarvi le sue marachelle invece delle bugie. Se vostro figlio coglierà la vostra disponibilità al dialogo sarà più tranquillo e la bugia sarà riservata solo a piccole occasioni.

Entrate in punta di piedi nel mondo “bugiardo” di vostro figlio - Dimostrare di essere “sempre” in grado di smascherare le piccole frottole che vi racconta non è un’arma a vostro favore. Con l’idea di confermare il rapporto genitoriale, rischiate di entrare nel mondo personale di vostro figlio senza tenere in considerazione la sua sensibilità. Prima di farlo valutate con attenzione la gravità della bugia e la necessità reale di un intervento educativo.




16-07-2007 Ilaria Ronchetti (Psicologa)

da www.guidagenitori.it
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Re: I bambini e le bugie

Messaggioda maestralulù » 25/07/2009, 22:41

inviato il 09/07/2008
da Ia81

Ho trovato questa storiella magari ti puo' servire per farla riflettere ( magari modificando o omettendo alcune parti)
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Re: I bambini e le bugie

Messaggioda maestralulù » 25/07/2009, 22:47

inviato il 09/07/2008
da cri64

Un percorso intitolato "La bugia" tratto dal libro "Un trampolino per leggere,scrivere, fare poesia - cl3 " Carlo Signorelli Editore
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