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contratto Agidae

teacher83
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contratto Agidae

Messaggioda teacher83 » 10/04/2011, 14:24

Volevo sapere dalle colleghe che insegnano nelle scuole paritarie cattoliche (in particolare primarie) in che modo i diversi istituti gestiscono le 70 ore previste dal contratto AGIDAE. Quali attività organizzate per "coprire" quelle ore? Grazie.

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Mozartino
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Re: contratto Agidae

Messaggioda Mozartino » 02/09/2011, 12:23

Io invece vorrei sapere qual è lo stipendio netto di chi lavora nella scuola primaria paritaria che ha sottoscritto questa tipologia di contratto...

Grazie
Carpe diem, quam minimum credula postero. "Cogli l'attimo confidando il meno possibile nel domani" Orazio (Odi 1, 11, 8)

teacher83
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Re: contratto Agidae

Messaggioda teacher83 » 02/09/2011, 12:35

Mozartino ha scritto:Io invece vorrei sapere qual è lo stipendio netto di chi lavora nella scuola primaria paritaria che ha sottoscritto questa tipologia di contratto...

Grazie


Circa 1100 euro

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Mozartino
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Re: contratto Agidae

Messaggioda Mozartino » 02/09/2011, 21:50

teacher83 ha scritto:
Mozartino ha scritto:Io invece vorrei sapere qual è lo stipendio netto di chi lavora nella scuola primaria paritaria che ha sottoscritto questa tipologia di contratto...

Grazie


Circa 1100 euro


Prima di tutto grazie.
La somma è al netto di detrazioni e assegni familiari, giusto?
Carpe diem, quam minimum credula postero. "Cogli l'attimo confidando il meno possibile nel domani" Orazio (Odi 1, 11, 8)

teacher83
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Re: contratto Agidae

Messaggioda teacher83 » 03/09/2011, 1:15

Mozartino ha scritto:
teacher83 ha scritto:
Mozartino ha scritto:Io invece vorrei sapere qual è lo stipendio netto di chi lavora nella scuola primaria paritaria che ha sottoscritto questa tipologia di contratto...

Grazie


Circa 1100 euro


Prima di tutto grazie.
La somma è al netto di detrazioni e assegni familiari, giusto?


Non c'è di che! Sì, la quota è al netto di tutto...

silvy_78
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contratto agidae - premi produttività.

Messaggioda silvy_78 » 10/02/2012, 19:40

Buonasera.
Vorrei un'informazione. Sono segretaria da 3 anni circa in una scuola paritaria.
Con il nuovo contratto ho visto che è stato inserito il premio di produttività.
E' obbligatorio darlo (avendone diritto)?
La maternità obbligatoria e facoltativa rientra nel conteggio delle settimane per prendere il premio? Grazie.
Nel caso la mia scuola non paghi lo stipendio entro la data fissata da contratto è possibile fare qualcosa?
Grazie mille per le risposte.


teacher83
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Re: contratto Agidae

Messaggioda teacher83 » 02/08/2013, 18:33

risposta cardella AGIDAE.pdf
(26.76 KiB) Scaricato 226 volte

Da "La Tecnica della scuola" del 10/07/2013
Chiedo di darne massima diffusione

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Re: contratto Agidae

Messaggioda teacher83 » 16/07/2014, 11:43

Ecco la mia lettera che ho inviato alla redazione di "Orizzontescuola"

Sono un ex insegnante di una scuola paritaria. Ho letto la dichiarazione dell'Assessore all'Istruzione della provincia di Udine, prof. Beppino Govetto ( http://regioni.orizzontescuola.it/2014/ ... assessore/ ), e sono rimasto piuttosto meravigliato per la parzialità delle informazioni in essa contenute.
Il comunicato afferma, infatti, che le iscrizioni per il prossimo anno scolastico nelle scuole paritarie della suddetta provincia sono drasticamente calate, una diminuzione che si attesta intorno al 15%. Tutta la responsabilità viene attribuita alla crisi economica e al conseguente taglio dei finanziamenti; ne consegue, secondo quanto detto da Govetto, che a molte famiglie non viene concesso il diritto di esercitare la libertà educativa di cui tanto si parla in questo periodo.
Ora, io ritengo di dover chiarire e precisare alcuni aspetti che mi sono ben chiari avendo operato nel contesto di una scuola paritaria per diversi anni.
Sicuramente una delle cause che hanno determinato il calo di iscrizioni è la crisi che ha interessato direttamente molti nuclei famigliari, comportando una sofferenza nella gestione dei propri bilanci. Questa è una delle ragioni della criticità che le scuole paritarie si trovano ad affrontare. Ma siamo sicuri che sia la sola? Certamente no.
La crisi che si trovano a vivere le scuole paritarie, ne sono convinto, è molto più profonda e non è solo quella economica.
Le cause di questa crisi, per quanto mi è stato possibile vedere, sono essenzialmente due: i gestori e il carisma.
I gestori chiamati, come dice la parola stessa, a gestire un Istituto scolastico spesso dimostrano di avere scarsa conoscenza della complessità del sistema-scuola e delle regole che sottostanno al buon andamento di quest'ultimo. Gestire una scuola non è come organizzare la vita di un'industria o di un ufficio o di un ordine religioso. E' opportuno ricordare come la stragrande maggioranza delle scuole non statali sia paritaria. Ma la scuola paritaria è effettivamente parificata alla scuola statale? In quanto a normativa no! E una buona parte della responsabilità è da attribuire allo Stato. Ecco che, quindi, alcuni gestori di scuola paritaria, poco formati sia sul versante della legislazione scolastica che su quello dell'amministrazione, rischiano di mandare in crisi tutto il sistema. Ad esempio, in più di qualche contesto il Collegio Docenti, l'organo deliberativo sovrano in materia di organizzazione didattica della scuola, non è messo nelle condizioni di funzionare. Nelle decisioni più importanti in cui il Collegio dovrebbe avere la potestà decisionale assoluta, il gestore impone le proprie determinazioni che il Collegio Docenti deve limitarsi a ratificare. Se un insegnante prova a dissentire sulle scelte dell'ente gestore, è praticamente tagliato fuori, è messo nelle condizioni, prima o dopo, di lasciare il posto di lavoro. Non mi si parli, quindi, di aumento dei poteri del dirigente scolastico nella scuola statale!
Il secondo motivo della difficoltà in cui si trova questo mondo si trova ancora più in profondità: mi riferisco al carisma. La scuola paritaria, e in particolare quella di matrice cattolica, per sua natura dovrebbe avere uno “spirito” particolare che la contraddistingue da quella statale. Ma c'è ancora traccia di questo carisma o è rimasto solo un ricordo sbiadito e annacquato? E qui sarebbe interessante aprire una lunga parentesi che investirebbe anche l'ambito teologico e della storia recente della Chiesa, ma ci sono altri contesti per riflessioni su questi aspetti.
Dopo questa breve dissertazione di respiro più generale, voglio dire qualcosa in merito alle condizioni di vita nella scuola paritaria. Preciso fin d'ora che farò riferimento al mio vissuto nella scuola paritaria cattolica.
Nella scuola non statale il contratto per i docenti è quello AGIDAE. Consiglio di leggerlo. Credo che il lettore attento riconoscerà nel testo delle profezie, una sorta di libro di Nostradamus sul futuro degli insegnanti statali. Infatti, molte tra le proposte (vedasi quelle del sottosegretario Reggi e quelle attualmente in discussione nella regione Trentino Alto Adige) sono state già pensate e applicate nella scuola paritaria, grazie (?) al contratto AGIDAE, appunto. Un esempio per tutti: 70 ore + 50 ore di impegni extracurricolari utilizzate rispettivamente per corsi di recupero, laboratori opzionali, corsi di potenziamento, doposcuola (e in alcuni casi addirittura centri estivi!) e riunioni di vario genere (collegi docenti, scrutini, consigli di interclasse,... esclusi). L'insieme delle diverse attività sopra elencate, ovviamente, vanno effettuate oltre al proprio orario di cattedra. E' facile rintracciare in tutto ciò il cosiddetto “orario flessibile” tanto decantato dal sottosegretario Reggi. Le attività tradizionali di un insegnante (preparazione delle lezioni, correzione compiti/verifiche, compilazione documenti,...) devono essere svolte la sera e nei sabati e domeniche, tutte le settimane. Ma siamo sicuri che, nonostante questa moltiplicazione di ore per i docenti, la scuola paritaria funzioni meglio della scuola statale? I risultati che il beneamato Istituto Nazionale di Valutazione del Sistema d'Istruzione (INVALSI) ci restituisce ogni anno, pare che non diano il responso che alcuni si attendono. Tuttavia diversi politici, tra cui Valentina Aprea e la ministra Giannini, perseverano nel difendere la scuola non statale. Perché? Interessi ideologici? Interessi politici? Interessi economici?
Un'ultima domanda rispetto al contratto. Ma gli USR (cioè gli Uffici Scolastici Regionali) controllano veramente la corretta applicazione del contratto AGIDAE da parte degli enti gestori? Oppure si limitano a controllare se i registri personali e di classe sono stati firmati e compilati e i verbali formalmente siano “a posto”? Eppure mi risulta che spetterebbe proprio agli USR la vigilanza sul rispetto dell'applicazione del contratto, come clausola per il mantenimento della paritarietà di un Istituto.
Non è un caso che la stragrande maggioranza degli insegnanti, dopo aver accumulato il punteggio necessario per scalare la graduatoria, emigrino nella scuola statale. Se fosse davvero PARItaria, dovrebbe essere indifferente lavorare da una parte o dall'altra, invece...
La tendenza che sta emergendo da diversi anni a questa parte è quella di elogiare e prendere a modello di riferimento la scuola paritaria in quanto modello di eccellenza. Ma quale eccellenza? Quella economica? Ah be', allora...
La scuola, per sua natura, ricordiamocelo bene, non è onere ma investimento, è spesa per il futuro, per la crescita di un intero Paese.
Sicuramente allo Stato fa comodo mantenere in vita le scuole non statali in quanto esse fanno risparmiare un sacco di quattrini, come viene ricordato molto spesso anche nelle interviste dei responsabili nazionali del settore Istruzione. Certo, è vero. Se lo Stato, ad esempio, dovesse statalizzare le attuali scuole dell'infanzia si troverebbe ad affrontare una spesa ingente ma siamo sicuri che il risultato sia così nefasto?
A tal proposito, non è bene portare ad esempio da imitare proprio la scuola non statale, in quanto non è affatto autentico testimone dell'integrazione e dell'accoglienza. E' facile individuare nelle statistiche i dati della presenza di alunni con disabilità nella scuola paritaria: sono rarissimi! E la quantità di insegnanti di sostegno? Quasi introvabili. Come mai? Rispondo io. I bambini con difficoltà/disabilità vengono caldamente invitati a non iscriversi! Motivo? Spesa eccessiva per l'Istituto. Scuola paritaria modello da imitare? Non direi proprio!
Ma a questo punto credo sorga a tutti una domanda. Perché ci sono ancora genitori che scelgono di far studiare i propri figli nella scuola paritaria? Ce ne sono ancora alcuni:
continuità didattica che nella maggior parte dei casi è garantita (causa assenza di consistenti immissioni in ruolo);
utenza selezionata (pochi bambini con difficoltà, pochi alunni stranieri,...);
apertura dilatata nel tempo della struttura, quindi comodità per i genitori (preaccoglienza, postaccoglienza, corsi di recupero, di consolidamento, di potenziamento, doposcuola, centri estivi... a pagamento per i genitori, gratis per gli insegnanti);
nelle poche scuole in cui c'è ancora, carisma religioso forte.

Sono sicuro di non aver detto tutto, però spero di aver esposto in modo sufficientemente chiaro la situazione della scuola paritaria “dal di dentro”, in primis per l'Assessore all'Istruzione della provincia di Udine, professor Govetto, sia per quei colleghi che sono ancora dialoganti o si dimostrano aperturisti nei confronti delle proposte governative di riforma della scuola.

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Re: contratto Agidae

Messaggioda Paola Viale » 04/08/2014, 23:31

Concordo pienamente con teacher 83!


Ultimo bump di Paola Viale effettuato il 04/08/2014, 23:31.
http://tuttadidattica.forumattivo.it/


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