IL GATTO E I CINQUE TOPI
Disse il gatto al quinto topo:
"Mangio prima il primo, e te dopo".
Disse il gatto al quinto topo:
"Mangio prima il secondo, e te dopo".
Disse il gatto al quinto topo:
"Mangio prima il terzo, e te dopo".
Disse il gatto al quinto topo:
"Mangio prima il quarto, e te dopo".
Però il quinto non mangiò,
perché lui prima scappò.
Piumini
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ANIMALI
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Re: ANIMALI
UN DRAGO A CASA
Avere un drago in casa
non è poi tanto male,
quando fa molto freddo,
c'è un gelo invernale.
Se gli tiri la coda
diventa furioso,
sputa fuoco e fiamme:
è assai permaloso.
Ma scalda bene i muri,
tutto l'appartamento,
e poi ti costa poco, puoi esserne contento!
C. Albaut
Avere un drago in casa
non è poi tanto male,
quando fa molto freddo,
c'è un gelo invernale.
Se gli tiri la coda
diventa furioso,
sputa fuoco e fiamme:
è assai permaloso.
Ma scalda bene i muri,
tutto l'appartamento,
e poi ti costa poco, puoi esserne contento!
C. Albaut
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Re: ANIMALI
Il MERLO DI CITTA'
Un merlo di città
fermò l'attività
a fine settimana.
Uscito dalla tana
ripieno di baldanza,
partì per la vacanza
e, in modo un po' protervo,
raggiunse Porto Cervo.
Si mise a fischiettare
su un ramo presso il mare,
si tolse la cravatta,
trovò la merla adatta
e, seguendo la prassi,
con lei fece due passi.
Ma dopo una mezz'ora,
la beccuta signora
fece un'osservazione
circa la colazione.
Il merlo, a questo punto,
pensò, tutto compunto,
di offrirle uno spuntino
di vermi di tombino
portati in modo arcano
dal centro di Milano.
"Cos'è questa schifezza?
- gli chiese con freddezza
la merla schifiltosa -
Non hai qualche altra cosa?"
"No - fece il merlo afflitto
Ho solo questo vitto."
"Io son usa a mangiare
disse la merla - al mare.
Questo cibo non va:
è roba di città
Tu mangi la porcheria.
Io me ne vado via!"
E con volo librato
sparì presto in un prato.
Poi, con grande diletto,
si preparò un pranzetto
a base di cicale
condite con il sale
trovato la mattina
nell'attigua salina,
pensando: "E' proprio un merlo:
non voglio più vederlo".
Matteotti G.
Un merlo di città
fermò l'attività
a fine settimana.
Uscito dalla tana
ripieno di baldanza,
partì per la vacanza
e, in modo un po' protervo,
raggiunse Porto Cervo.
Si mise a fischiettare
su un ramo presso il mare,
si tolse la cravatta,
trovò la merla adatta
e, seguendo la prassi,
con lei fece due passi.
Ma dopo una mezz'ora,
la beccuta signora
fece un'osservazione
circa la colazione.
Il merlo, a questo punto,
pensò, tutto compunto,
di offrirle uno spuntino
di vermi di tombino
portati in modo arcano
dal centro di Milano.
"Cos'è questa schifezza?
- gli chiese con freddezza
la merla schifiltosa -
Non hai qualche altra cosa?"
"No - fece il merlo afflitto
Ho solo questo vitto."
"Io son usa a mangiare
disse la merla - al mare.
Questo cibo non va:
è roba di città
Tu mangi la porcheria.
Io me ne vado via!"
E con volo librato
sparì presto in un prato.
Poi, con grande diletto,
si preparò un pranzetto
a base di cicale
condite con il sale
trovato la mattina
nell'attigua salina,
pensando: "E' proprio un merlo:
non voglio più vederlo".
Matteotti G.
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- lorys
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Re: ANIMALI
Una civetta di Civitavecchia
guarda la luna che in mare si specchia.
Di luna piena ce n’entra parecchia
negli occhi tondi di questa civetta.
T. Scialoja , Quando la talpa vuol ballare il tango
guarda la luna che in mare si specchia.
Di luna piena ce n’entra parecchia
negli occhi tondi di questa civetta.
T. Scialoja , Quando la talpa vuol ballare il tango
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Re: ANIMALI
Alle sette del mattino
c'è un gattino con le ghette
alle otto della sera
la marmotta è alla ringhiera
alle nove del tramonto
il gattino ha il muso unto
alle dieci dell'aurora
la marmotta s'innamora.
T. Scialoja , Quando la talpa vuol ballare il tango
c'è un gattino con le ghette
alle otto della sera
la marmotta è alla ringhiera
alle nove del tramonto
il gattino ha il muso unto
alle dieci dell'aurora
la marmotta s'innamora.
T. Scialoja , Quando la talpa vuol ballare il tango
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Re: ANIMALI
Un lupo mannaro
Un lupo mannaro nato in Francia
aveva spesso il mal di pancia.
«Uh uh» piangeva dall’alba al tramonto
e lo sentivano fi no a Toronto.
A molti amici chiedeva consiglio
perfino a un saggio vecchio coniglio.
Ma la risposta era sempre la stessa:
«Ci vuole ogni sera una compressa».
Dopo tre mesi di inutili cure
al lupo vennero molte paure
ché d’ogni amico il saluto era uguale:
«Arrivederci al tuo funerale!».
Un giorno lesse la pubblicità
d’una purghetta che male non fa.
In farmacia comprò allora il purgante:
con grande sollievo guarì all’istante.
C. Barbato
Un lupo mannaro nato in Francia
aveva spesso il mal di pancia.
«Uh uh» piangeva dall’alba al tramonto
e lo sentivano fi no a Toronto.
A molti amici chiedeva consiglio
perfino a un saggio vecchio coniglio.
Ma la risposta era sempre la stessa:
«Ci vuole ogni sera una compressa».
Dopo tre mesi di inutili cure
al lupo vennero molte paure
ché d’ogni amico il saluto era uguale:
«Arrivederci al tuo funerale!».
Un giorno lesse la pubblicità
d’una purghetta che male non fa.
In farmacia comprò allora il purgante:
con grande sollievo guarì all’istante.
C. Barbato
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Re: ANIMALI
Biribao
Mao, maramao
sono il gatto Biribao:
sia di giorno che di sera
io mi sento una pantera.
Quando vado nel granaio
per i topi è un vero guaio:
faccio fi nta di dormire
ma vi è facile capire
che, se fruscia una codina
dietro sacchi di farina,
sento odore di pranzetto.
Faccio un balzo e poi mi getto
su un bel topo disattento
che mi pappo in un momento!
C.Barbato
Mao, maramao
sono il gatto Biribao:
sia di giorno che di sera
io mi sento una pantera.
Quando vado nel granaio
per i topi è un vero guaio:
faccio fi nta di dormire
ma vi è facile capire
che, se fruscia una codina
dietro sacchi di farina,
sento odore di pranzetto.
Faccio un balzo e poi mi getto
su un bel topo disattento
che mi pappo in un momento!
C.Barbato
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Re: ANIMALI
Bruco Brillino
Bruco Brillino, Bri-Bri per gli amici,
vide in un pino due belle pernici.
Era settembre: la più rotondetta
pensò di mangiarlo con grani d’uvetta.
Volò giù dal ramo, raggiunse il bel prato:
il povero bruco era già condannato!
«Attenta, mia cara, non odi i motori?
Stanno arrivando dei cacciatori!»
disse Brillino con fare accorto
(le due sentirono campane a morto).
«Presto, fuggite, tornate al nido,
d’uno di loro già sento il grido!»
Così le pernici, con volo alto,
presto raggiunsero nubi di smalto.
Quindi guardarono nella contrada:
nessuna moto, fucile o spada
e nessun bruco, perché Bri-Bri
era fuggito per sempre da lì.
C.Barbato
Bruco Brillino, Bri-Bri per gli amici,
vide in un pino due belle pernici.
Era settembre: la più rotondetta
pensò di mangiarlo con grani d’uvetta.
Volò giù dal ramo, raggiunse il bel prato:
il povero bruco era già condannato!
«Attenta, mia cara, non odi i motori?
Stanno arrivando dei cacciatori!»
disse Brillino con fare accorto
(le due sentirono campane a morto).
«Presto, fuggite, tornate al nido,
d’uno di loro già sento il grido!»
Così le pernici, con volo alto,
presto raggiunsero nubi di smalto.
Quindi guardarono nella contrada:
nessuna moto, fucile o spada
e nessun bruco, perché Bri-Bri
era fuggito per sempre da lì.
C.Barbato
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Re: ANIMALI
La scuola degli orsi
Nella scuola degli orsi bianchi
non c’è la lavagna, neppure i banchi,
ma dopo mesi col naso in su
tutti riescono a scrivere U.
Nella scuola degli orsi bruni
stanno attenti solo alcuni,
davvero non so quando arriverà
per loro il momento di scrivere A.
Nella scuola degli orsi burloni
non sanno fare le divisioni,
quanto a vocali però... però...
hanno imparato a scrivere O.
Nella scuola degli orsi ammalati
si mangiano solo miele e gelati,
ma per il prossimo venerdì
tutti sapranno scrivere I.
E gli orsi piccini, per farla breve,
fanno la conta con palle di neve:
sanno sommare dieci più tre
e già da tempo scrivono E.
Ma gli orsi cattivi a scuola non vanno:
sono in castigo per quasi un anno.
Per tutti loro, questo mi è noto,
non ci sarà diritto di voto.
C.Barbato
Nella scuola degli orsi bianchi
non c’è la lavagna, neppure i banchi,
ma dopo mesi col naso in su
tutti riescono a scrivere U.
Nella scuola degli orsi bruni
stanno attenti solo alcuni,
davvero non so quando arriverà
per loro il momento di scrivere A.
Nella scuola degli orsi burloni
non sanno fare le divisioni,
quanto a vocali però... però...
hanno imparato a scrivere O.
Nella scuola degli orsi ammalati
si mangiano solo miele e gelati,
ma per il prossimo venerdì
tutti sapranno scrivere I.
E gli orsi piccini, per farla breve,
fanno la conta con palle di neve:
sanno sommare dieci più tre
e già da tempo scrivono E.
Ma gli orsi cattivi a scuola non vanno:
sono in castigo per quasi un anno.
Per tutti loro, questo mi è noto,
non ci sarà diritto di voto.
C.Barbato
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Re: ANIMALI
La mia mucca
La mia mucca è turchina
si chiama Carletto
le piace andare in tram
senza pagare il biglietto.
Confina a nord con le corna,
a sud con la coda.
Porta un vecchio cappotto
e scarpe fuori moda.
La sua superficie
non l'ho mai misurata,
dev'essere un po' meno
della Basilicata.
La mia mucca è buona
e quando crescerà
sarà la consolazione
di mamma e di papà.
(Signor maestro, il mio tema
potrà forse meravigliarla:
io la mucca non ce l'ho,
ho dovuto inventarla).
G. Rodari
La mia mucca è turchina
si chiama Carletto
le piace andare in tram
senza pagare il biglietto.
Confina a nord con le corna,
a sud con la coda.
Porta un vecchio cappotto
e scarpe fuori moda.
La sua superficie
non l'ho mai misurata,
dev'essere un po' meno
della Basilicata.
La mia mucca è buona
e quando crescerà
sarà la consolazione
di mamma e di papà.
(Signor maestro, il mio tema
potrà forse meravigliarla:
io la mucca non ce l'ho,
ho dovuto inventarla).
G. Rodari
Chi c’è in linea
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