Re: Poesie sul mare
Inviato: 27/06/2014, 17:01
DI SERA IN RIVA AL MARE
Dalla capanna dei pescatori
guardavamo verso il mare.
Le nebbie della sera erano chiare
e si alzavano in celesti vapori.
Era l’ora delle luci misteriose
e stavamo seduti lì davanti,
ragazzi dallo sguardo pensieroso
e ragazze dagli occhi sognanti.
Si accendevano i lumi della riva
a uno a uno e sul mare lontano
vedemmo i lampi di un uragano
e un veliero che andava alla deriva.
Parlavamo di tempeste e naufragi,
della vita che fanno i marinai,
sempre tra mare e cielo e rischi e guai,
gioie e paure, bonacce e nubifragi.
Parlavamo delle navi oceaniche
tra le onde in furia, bianche e tenebrose,
dei gorghi intorno alle scogliere nebbiose,
dei muri d’acqua delle ondate vulcaniche.
Parlavamo delle foreste nere
dove vagano gli orsi bruni e i lupi,
della neve sui grandi alberi cupi,
dei cacciatori intorno al fuoco a bere.
Parlavamo delle isole perdute,
delle giungle fiorite e rugiadose,
di fatine volanti e dispettose,
d’elfi, briganti, ondine e streghe astute.
Parlavamo dei fiumi profumati
dai grandi fiori in grappoli turchini,
di viole mammole e freschi ciclamini
che si baciano nei giardini incantati.
Le ragazze ora ascoltavano in silenzio
e poi nessuno parlò più. Lontano
il veliero in mezzo all’uragano
era scomparso nell’oscurità.
Pinin Carpi
Dalla capanna dei pescatori
guardavamo verso il mare.
Le nebbie della sera erano chiare
e si alzavano in celesti vapori.
Era l’ora delle luci misteriose
e stavamo seduti lì davanti,
ragazzi dallo sguardo pensieroso
e ragazze dagli occhi sognanti.
Si accendevano i lumi della riva
a uno a uno e sul mare lontano
vedemmo i lampi di un uragano
e un veliero che andava alla deriva.
Parlavamo di tempeste e naufragi,
della vita che fanno i marinai,
sempre tra mare e cielo e rischi e guai,
gioie e paure, bonacce e nubifragi.
Parlavamo delle navi oceaniche
tra le onde in furia, bianche e tenebrose,
dei gorghi intorno alle scogliere nebbiose,
dei muri d’acqua delle ondate vulcaniche.
Parlavamo delle foreste nere
dove vagano gli orsi bruni e i lupi,
della neve sui grandi alberi cupi,
dei cacciatori intorno al fuoco a bere.
Parlavamo delle isole perdute,
delle giungle fiorite e rugiadose,
di fatine volanti e dispettose,
d’elfi, briganti, ondine e streghe astute.
Parlavamo dei fiumi profumati
dai grandi fiori in grappoli turchini,
di viole mammole e freschi ciclamini
che si baciano nei giardini incantati.
Le ragazze ora ascoltavano in silenzio
e poi nessuno parlò più. Lontano
il veliero in mezzo all’uragano
era scomparso nell’oscurità.
Pinin Carpi