Inviato il: 22/9/2008, 08:11
da ziesse
Che bello!!!
Io adoro la LIS e quando capito su un tg x sordi spengo l'audio e seguo la signorina che parla coi segni.
Mi ricorda i tempi dell'università; anche se ho finito da non molto sembrano passati anni luce da allora. Ho fatto anche 2 esami di LIS e ho provato sul campo nella casa dello studente dove alloggiavo cosa vuol dire comunicare davvero con il linguaggio dei gesti con un ragazzo sordo. È un'esperienza che ti arricchisce davvero e un po' t'invidio evauva... per quanto vivi ogni giorno in classe anche se so che ci sono un sacco di difficoltà cmq superabili.
Dal canto mio conosco anche un po' di braille, perchè al liceo per 5 anni ho avuto una compagna cieca. Insomma il destino non mi ha fatto mancare niente e forse è per questo che alla fine ho messo da parte la mia laurea in lingue per dedicarmi all'insegnamento!
GRAZIE Evauva per avermi fatto fare un tuffo nel passato.
SORDI e LIS
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Re: SORDI e LIS
Il sito raccoglie e divulga attività didattiche. Molte attività, ma non tutte, appartengono a MaestraSabry e agli insegnanti del forum, il resto viene condiviso con link diretto al sito che ne detiene i diritti, ove possibile rintracciarne la fonte.
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Re: SORDI e LIS
Inviato il: 22/9/2008, 20:51
da evauva
Visto che l'argomento interessa... ecco un estratto del progetto.
Progetto E.Co.Le.
La LIS per… tutti!
In una delle due classi interessate dal Progetto E.Co.Le. è inserita una bambina ghanese sorda profonda. La sua sordità è stata diagnosticata all’età di tre anni, per cui la bimba ha vissuto “senza lingua madre” i primi anni dell’infanzia. Dall’età di quattro anni ha iniziato a essere “seguita” da un’educatrice sorda, per imparare la Lingua dei Segni Italiana (LIS).
Inserita nella scuola primaria all’età di sette anni, si è posto il problema agli insegnanti di come insegnarle la lingua italiana scritta a partire dalla Lis, ancora per lei lingua non “praticata”, ma solo compresa.
La prima idea è stata quella di predisporre un progetto per insegnare la Lis a tutti i bambini delle due classi parallele, per le tre ore opzionali del curricolo.
Il progetto, denominato “Non solo parole”, ha coinvolto l’educatrice sorda nell’insegnamento della Lingua dei Segni per favorire la reale inclusione della bambina nel gruppo. Dopo i primi tre/quattro mesi, la bimba ha iniziato a segnare. Risultato ottenuto nel momento in cui ha percepito la socializzazione della sua lingua, oltre che la possibilità di stare “a pieno titolo” nel gruppo.
Fin da subito gli insegnanti hanno potuto osservare almeno due dati:
1. alcuni bambini della classe hanno appreso la letto-scrittura grazie all’uso della dattilologia (l’alfabeto manuale della Lis)
2. i bambini stranieri hanno comunicato fin da subito con gli altri grazie ai segni, che si sono rivelati un medium verso la lingua italiana.
Nel tempo, poi, l’intera classe ha mostrato un notevole miglioramento nell’attenzione visiva e nel rispetto dei tempi degli altri. Il fatto di avere una interprete Lis in aula che traduce quasi tutte le lezioni, infatti, oltre che le comunicazioni, comporta tempi di attesa diversi dagli standard.
Ciò che è risultato necessario, dunque, per una diversità è stato assolutamente vantaggioso per tutti.
Dopo tre anni di Lis, i bambini riescono anche a compiere riflessioni metalinguistiche spontanee, operando confronti tra l’italiano e la lingua dei segni in modo naturale ma consapevole.
Insegnare la lingua italiana scritta alla bambina sorda è una azione progettuale che gli insegnanti stanno conducendo con buoni risultati, anche se investe molte energie e tempo.
Le strategie messe in campo hanno come denominatore comune la piena partecipazione della bambina alle attività della classe.
Gli insegnanti hanno pensato di inserire le lavagne interattive nelle aule anche a partire dai suoi bisogni specifici, che sono quelli di forti supporti visivi, flessibili e dinamici.
La ricerca-azione ha voluto indagare come integrare le nuove tecnologie all’apprendimento cooperativo, quindi si è interessata di come creare un ambiente di apprendimento facilitante per tutti, bambina sorda inclusa.
Del progetto E.Co.Le. è anche l’idea di realizzare dei libri segnati, nel bilinguismo italiano-Lis, non esistenti in commercio.
Il libro adottato dalla classe è stato completamente riscritto al computer in stampato maiuscolo e tradotto in LIS con riprese video. Le immagini del libro sono state digitalizzate.
I tre elementi (testo, immagini, riprese LIS) sono andate a comporre un Cd multimediale completamente sovrapponibile all’opera originale.
Attraverso un classico menu di navigazione, inoltre, si è reso possibile l’accesso ad un testo semplificato per ogni pagina e a collegamenti ipertestuali parola – segno.
Quindi: per ogni pagina del libro in cartaceo corrisponde una pagina dell’iper-libro, con il testo originale in maiuscolo, la relativa immagine e la traduzione in Lis del testo integrale. Un bottone permette di leggere la pagina semplificata, in cui le parole più importanti sono cliccabili e rimandano al segno lis corrispondente. Questo ha permesso alla bambina una certa autonomia nella lettura e comprensione.
Il testo è stato semplificato, non ridotto.
Ridurre un testo vuol dire sintetizzarlo, semplificarlo vuol dire modificarne la struttura formale, cercando di non cambiarne il contenuto. Se questa operazione è utile in genere per gli studenti che hanno difficoltà dal punto di vista linguistico, lo è a maggior ragione per una bambina sorda che sta acquisendo la lingua italiana scritta, ma che non necessita di riduzioni di stimoli cognitivi.
Ovviamente la semplificazione di un testo prevede degli accorgimenti di tipo lessicale, sintattico, informativo e grafico ben precisi.
Le risorse messe in campo quindi per la realizzazione del libro segnato sono state di tre tipi:
1. Una competenza didattica, per la semplificazione del testo.
2. Una competenza informatica, per la realizzazione dell’iper-libro.
3. Una competenza linguistica sulla LIS, per la traduzione della storia.
Con queste risorse, gli insegnanti puntano a favorire la consapevolezza metalinguistica, fondamentale ad una corretta traduzione italiano – LIS e LIS – italiano.
Al libro multimediale gli insegnanti hanno accompagnato un fascicolo in cartaceo per il rinforzo degli apprendimenti.
Nello specifico, gli esercizi di approfondimento hanno riguardato: il lessico, le domande chiave per la comprensione del testo (chi, dove, come ecc.) ed infine attività legate ai contenuti del libro.
I libri segnati si sono rivelati funzionali anche per i bambini con difficoltà linguistiche in genere: stranieri, dislessici, ritardi negli apprendimenti… Sono stati un mezzo accattivante per analizzare un testo sotto diversi punti di vista da parte dei bambini senza particolari difficoltà.
Ancora una volta, il voler “includere” la diversità offre risorse a tutti, bambini e insegnanti.
segnalo questo novità editoriale. Io l'ho comprato e devo dire che è realizzato molto bene!
Raccontare con le parole e con le mani, una iniziativa editoriale di Sinnos editrice, rivolta ai bambini sordi e udenti, italiani e stranieri. Per conoscere chi è diverso e avvicinarsi alla ricchezza delle lingue.
"Raccontare con le parole e con le mani" è un cofanetto composto da due volumi di filastrocche, appartenenti alla tradizione italiana, araba e indi e tutte pubblicate in lingua originale, italiano e Lis (Lingua italiana dei segni); un glossario sui primi scambi comunicativi e un piccolo saggio plurilingue dedicato ai genitori.
Raccontare con le parole e con le mani di Marisa Bonomi, cura editoriale di Cosetta Zanotti, illustrazioni di Cristina Pietta, Sinnos Editrice, 2008, Cofanetto con 3 libri, Euro 25,00
Evauva
da evauva
Visto che l'argomento interessa... ecco un estratto del progetto.
Progetto E.Co.Le.
La LIS per… tutti!
In una delle due classi interessate dal Progetto E.Co.Le. è inserita una bambina ghanese sorda profonda. La sua sordità è stata diagnosticata all’età di tre anni, per cui la bimba ha vissuto “senza lingua madre” i primi anni dell’infanzia. Dall’età di quattro anni ha iniziato a essere “seguita” da un’educatrice sorda, per imparare la Lingua dei Segni Italiana (LIS).
Inserita nella scuola primaria all’età di sette anni, si è posto il problema agli insegnanti di come insegnarle la lingua italiana scritta a partire dalla Lis, ancora per lei lingua non “praticata”, ma solo compresa.
La prima idea è stata quella di predisporre un progetto per insegnare la Lis a tutti i bambini delle due classi parallele, per le tre ore opzionali del curricolo.
Il progetto, denominato “Non solo parole”, ha coinvolto l’educatrice sorda nell’insegnamento della Lingua dei Segni per favorire la reale inclusione della bambina nel gruppo. Dopo i primi tre/quattro mesi, la bimba ha iniziato a segnare. Risultato ottenuto nel momento in cui ha percepito la socializzazione della sua lingua, oltre che la possibilità di stare “a pieno titolo” nel gruppo.
Fin da subito gli insegnanti hanno potuto osservare almeno due dati:
1. alcuni bambini della classe hanno appreso la letto-scrittura grazie all’uso della dattilologia (l’alfabeto manuale della Lis)
2. i bambini stranieri hanno comunicato fin da subito con gli altri grazie ai segni, che si sono rivelati un medium verso la lingua italiana.
Nel tempo, poi, l’intera classe ha mostrato un notevole miglioramento nell’attenzione visiva e nel rispetto dei tempi degli altri. Il fatto di avere una interprete Lis in aula che traduce quasi tutte le lezioni, infatti, oltre che le comunicazioni, comporta tempi di attesa diversi dagli standard.
Ciò che è risultato necessario, dunque, per una diversità è stato assolutamente vantaggioso per tutti.
Dopo tre anni di Lis, i bambini riescono anche a compiere riflessioni metalinguistiche spontanee, operando confronti tra l’italiano e la lingua dei segni in modo naturale ma consapevole.
Insegnare la lingua italiana scritta alla bambina sorda è una azione progettuale che gli insegnanti stanno conducendo con buoni risultati, anche se investe molte energie e tempo.
Le strategie messe in campo hanno come denominatore comune la piena partecipazione della bambina alle attività della classe.
Gli insegnanti hanno pensato di inserire le lavagne interattive nelle aule anche a partire dai suoi bisogni specifici, che sono quelli di forti supporti visivi, flessibili e dinamici.
La ricerca-azione ha voluto indagare come integrare le nuove tecnologie all’apprendimento cooperativo, quindi si è interessata di come creare un ambiente di apprendimento facilitante per tutti, bambina sorda inclusa.
Del progetto E.Co.Le. è anche l’idea di realizzare dei libri segnati, nel bilinguismo italiano-Lis, non esistenti in commercio.
Il libro adottato dalla classe è stato completamente riscritto al computer in stampato maiuscolo e tradotto in LIS con riprese video. Le immagini del libro sono state digitalizzate.
I tre elementi (testo, immagini, riprese LIS) sono andate a comporre un Cd multimediale completamente sovrapponibile all’opera originale.
Attraverso un classico menu di navigazione, inoltre, si è reso possibile l’accesso ad un testo semplificato per ogni pagina e a collegamenti ipertestuali parola – segno.
Quindi: per ogni pagina del libro in cartaceo corrisponde una pagina dell’iper-libro, con il testo originale in maiuscolo, la relativa immagine e la traduzione in Lis del testo integrale. Un bottone permette di leggere la pagina semplificata, in cui le parole più importanti sono cliccabili e rimandano al segno lis corrispondente. Questo ha permesso alla bambina una certa autonomia nella lettura e comprensione.
Il testo è stato semplificato, non ridotto.
Ridurre un testo vuol dire sintetizzarlo, semplificarlo vuol dire modificarne la struttura formale, cercando di non cambiarne il contenuto. Se questa operazione è utile in genere per gli studenti che hanno difficoltà dal punto di vista linguistico, lo è a maggior ragione per una bambina sorda che sta acquisendo la lingua italiana scritta, ma che non necessita di riduzioni di stimoli cognitivi.
Ovviamente la semplificazione di un testo prevede degli accorgimenti di tipo lessicale, sintattico, informativo e grafico ben precisi.
Le risorse messe in campo quindi per la realizzazione del libro segnato sono state di tre tipi:
1. Una competenza didattica, per la semplificazione del testo.
2. Una competenza informatica, per la realizzazione dell’iper-libro.
3. Una competenza linguistica sulla LIS, per la traduzione della storia.
Con queste risorse, gli insegnanti puntano a favorire la consapevolezza metalinguistica, fondamentale ad una corretta traduzione italiano – LIS e LIS – italiano.
Al libro multimediale gli insegnanti hanno accompagnato un fascicolo in cartaceo per il rinforzo degli apprendimenti.
Nello specifico, gli esercizi di approfondimento hanno riguardato: il lessico, le domande chiave per la comprensione del testo (chi, dove, come ecc.) ed infine attività legate ai contenuti del libro.
I libri segnati si sono rivelati funzionali anche per i bambini con difficoltà linguistiche in genere: stranieri, dislessici, ritardi negli apprendimenti… Sono stati un mezzo accattivante per analizzare un testo sotto diversi punti di vista da parte dei bambini senza particolari difficoltà.
Ancora una volta, il voler “includere” la diversità offre risorse a tutti, bambini e insegnanti.
segnalo questo novità editoriale. Io l'ho comprato e devo dire che è realizzato molto bene!
Raccontare con le parole e con le mani, una iniziativa editoriale di Sinnos editrice, rivolta ai bambini sordi e udenti, italiani e stranieri. Per conoscere chi è diverso e avvicinarsi alla ricchezza delle lingue.
"Raccontare con le parole e con le mani" è un cofanetto composto da due volumi di filastrocche, appartenenti alla tradizione italiana, araba e indi e tutte pubblicate in lingua originale, italiano e Lis (Lingua italiana dei segni); un glossario sui primi scambi comunicativi e un piccolo saggio plurilingue dedicato ai genitori.
Raccontare con le parole e con le mani di Marisa Bonomi, cura editoriale di Cosetta Zanotti, illustrazioni di Cristina Pietta, Sinnos Editrice, 2008, Cofanetto con 3 libri, Euro 25,00
Evauva
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Re: SORDI e LIS
Inviato il: 31/1/2009, 11:14
da Alita79
salve a tutte.
sono un insegnante di sostegno che insegna in una scuola primaria.
Quest'anno non seguo un bambino ipoacustico e, fino ad ora non mi è mai capitato.
Quando posso cerco sempre di aggiornare le mie conoscenze e ultimamente mi è stato proposto di frequentare un corso per imparare la LIS.
Sinceramente sono sempre stata titubante sulla validità di questo linguaggio.
Ho sempre pensato che fosse ulteriormente discriminante per il bambino che comunque potrà comunicare solo con chi, come lui, conosce il linguaggio dei segni, e sappiamo sono pochissimi.
Ultimamente gli impianti cocleari sono diventati quasi una routin e permettono a molti bambini di sentire quasi del tutto. In altri casi si consiglia di integrare con la lettura labiale.
Voi cosa ne pensate?
P.S. ho dimenticato: mio fratello è diventato sordo a 3 anni(all'epoca non esistevano gli impianti cocleari) ma non ha mai imparato la LIS. La sua logopedista era contraria. Tuttora mio fratello parla normalmente e integra ciò che non percepisce con l'apparecchietto acustico con la lettura labiale.
Comunica con sordi e non.
da Alita79
salve a tutte.
sono un insegnante di sostegno che insegna in una scuola primaria.
Quest'anno non seguo un bambino ipoacustico e, fino ad ora non mi è mai capitato.
Quando posso cerco sempre di aggiornare le mie conoscenze e ultimamente mi è stato proposto di frequentare un corso per imparare la LIS.
Sinceramente sono sempre stata titubante sulla validità di questo linguaggio.
Ho sempre pensato che fosse ulteriormente discriminante per il bambino che comunque potrà comunicare solo con chi, come lui, conosce il linguaggio dei segni, e sappiamo sono pochissimi.
Ultimamente gli impianti cocleari sono diventati quasi una routin e permettono a molti bambini di sentire quasi del tutto. In altri casi si consiglia di integrare con la lettura labiale.
Voi cosa ne pensate?
P.S. ho dimenticato: mio fratello è diventato sordo a 3 anni(all'epoca non esistevano gli impianti cocleari) ma non ha mai imparato la LIS. La sua logopedista era contraria. Tuttora mio fratello parla normalmente e integra ciò che non percepisce con l'apparecchietto acustico con la lettura labiale.
Comunica con sordi e non.
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Re: SORDI e LIS
Inviato il: 31/1/2009, 14:23
da evauva
Ciao Stefania, una bella domandona, la tua...
Avevo gli stessi dubbi, all'inizio, in prima. Ti assicuro che è stato un periodo intenso di riunioni, di studi personali, di confronto con specialisti vari, di "visite" volontarie a varie scuole in Italia....
COnclusione? NOn cìè un metodo sicuramente più valido di un altro: c'è la soluzione probabilmente migliore per ogni singola situazione.
Nel caso della mia alunna, la LIS era l'unica possibilità di farla comunicare con il mondo. COnsidera che era arrivata in prima senza aver MAI comunicato! Nè in lis, nè in alcun modo... era al limite dell'autismo ormai....
Grazie alla lingua delle mani, diciamo così, ha iniziato ad accorgersi che poteva interagire con gli altri... pian piano ha iniziato anche a "chiacchierare".... poi tramite la LIS abbiamo avviato l'apprendimento dell'italiano.
Il caso di tuo fratello è senza dubbio diverso. SIcuramente avete fatto la scelta migliore, e siete stati proprio in gamba.
Anche la bambina della mia classe ha messo l'impianto cocleare, senza alcun risultato...
COme vedi, sono tutti diversi, a partire dall'aspetto medico, diciamo, fino a quello sociale.
Frequento la comunità dei sordi, qui a Modena, proprio per organizzare iniziative anche per la mia bambina: ti assicuro che, pur sforzandosi con gli udenti nella labiolettura e nella vocalizzazione, tra loro segnano tutti. E, dicono, è tra loro, segnando, che realmente comunicano. QUella con gli udenti, a loro dire, è una forma essenziale di scambio. L'altra è più complessa e articolata.
Solo quelli con un residuo uditivo riescono a star "bene" con gli udenti.
Penso sia il caso di tuo fratello.
Ti avrò risposto?
Un saluto caro, EVa
da evauva
Ciao Stefania, una bella domandona, la tua...
Avevo gli stessi dubbi, all'inizio, in prima. Ti assicuro che è stato un periodo intenso di riunioni, di studi personali, di confronto con specialisti vari, di "visite" volontarie a varie scuole in Italia....
COnclusione? NOn cìè un metodo sicuramente più valido di un altro: c'è la soluzione probabilmente migliore per ogni singola situazione.
Nel caso della mia alunna, la LIS era l'unica possibilità di farla comunicare con il mondo. COnsidera che era arrivata in prima senza aver MAI comunicato! Nè in lis, nè in alcun modo... era al limite dell'autismo ormai....
Grazie alla lingua delle mani, diciamo così, ha iniziato ad accorgersi che poteva interagire con gli altri... pian piano ha iniziato anche a "chiacchierare".... poi tramite la LIS abbiamo avviato l'apprendimento dell'italiano.
Il caso di tuo fratello è senza dubbio diverso. SIcuramente avete fatto la scelta migliore, e siete stati proprio in gamba.
Anche la bambina della mia classe ha messo l'impianto cocleare, senza alcun risultato...
COme vedi, sono tutti diversi, a partire dall'aspetto medico, diciamo, fino a quello sociale.
Frequento la comunità dei sordi, qui a Modena, proprio per organizzare iniziative anche per la mia bambina: ti assicuro che, pur sforzandosi con gli udenti nella labiolettura e nella vocalizzazione, tra loro segnano tutti. E, dicono, è tra loro, segnando, che realmente comunicano. QUella con gli udenti, a loro dire, è una forma essenziale di scambio. L'altra è più complessa e articolata.
Solo quelli con un residuo uditivo riescono a star "bene" con gli udenti.
Penso sia il caso di tuo fratello.
Ti avrò risposto?
Un saluto caro, EVa
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Re: SORDI e LIS
Inviato il: 13/1/2008, 23:36
da Maestra Sabry
Psicosociologia dell'audioleso. Processi formativi e didattici nelle istituzioni e nel territorio
Manuale di logopedia per bambini sordi. Con esemplificazioni di unità logopediche, esercitazioni ed itinerari metodologici
Nuovo manuale di logopedia
Manuale di logopedia per bambini sordi. Con esemplificazioni di unità logopediche, esercitazioni ed itinerari metodologici
Manuale di audiofono-logopedia / Propedeutica vol. 1
da Maestra Sabry
Psicosociologia dell'audioleso. Processi formativi e didattici nelle istituzioni e nel territorio
Manuale di logopedia per bambini sordi. Con esemplificazioni di unità logopediche, esercitazioni ed itinerari metodologici
Nuovo manuale di logopedia
Manuale di logopedia per bambini sordi. Con esemplificazioni di unità logopediche, esercitazioni ed itinerari metodologici
Manuale di audiofono-logopedia / Propedeutica vol. 1
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Re: SORDI e LIS
Educalia
Piattaforma didattica on line accessibile agli allievi sordi
http://www.educalia.it/educalia/index.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Piattaforma didattica on line accessibile agli allievi sordi
http://www.educalia.it/educalia/index.html" onclick="window.open(this.href);return false;
-
- Utente
- Messaggi: 18
- Iscritto il: 26/09/2011, 21:19
Re: SORDI e LIS
Io mi trovo quest'anno e da oggi a lavorare con un bambina di sei anni, che ha subito danni neurologici dovuti ad una crisi epilettica ( da quello che ci ha riferito il papà subdola perché agisce di notte) non è stata la classica che si conosce, lo scorso anno di punto in bianco ha manifestato problemi (riferisco ciò che è stato detto dal papà), non riesce più a comunicare con gli altri, non parla e non riesce più a capire codificare i suoni che le giungono.
Inizialmente dopo la nascita della sorellina aveva avuto una fase di regressione, e sembrava appunto non fosse niente di grave poi come ho scritto di "punto in bianco "parole del papà... i problemi... le visite e gli specialisti che hanno scoperto ciò che era accaduto...
Io purtroppo non ho potuto visionare i documenti, non sono depositati per ora in segreteria spero al più presto di avere la possibilità di avere più info dettagliate.
Se la guardi è una bimba che non diresti abbia questi problemi, è penultima di sei figli, di genitori giovani , dei fratelli maggiori, il fratello inserito in classe 3° le è più legato e la" segue " ha imparato a comunicare con lei in modo più efficace, all'apparenza con più attenzione più consapevolezza dei più gradi...
E' seguita da un'atra asl e seguirà tre giorni da noi e due in un'altra scuola, inoltre è seguita da una logopedista e da una specialista che solo da poco le sta insegnando la slingua Lis.
Io non la conosco e vorrei da voi informazioni, idee su come comunicare a parte i gesti più semplici con la bambina almeno in attesa di un incontro con gli specialisti, la logopedista e la specialista della lis .E' una patologia poco conosciuta e poco studiata per cui io, senza informazioni più precise per ora non so cosa fare come organizzarmi...neanche chi di dovere ne sa di più è una situazione delicata e vorrei trovare almeno per ora azioni da mettere in pratica, la bambina ha lavorato bene le prime ore, problemi intellettivi non sembra averne per cui se fosse possibile farla lavorare con gli altri... e poi farla risposare sul tardi, perchè assume diversi farmaci...
è apparsa tranquilla e divertita a stare con i compagni, ha giocato con loro ...
I genitori sono in ansia, non sanno ancora bene loro che fare... è tutto in divenire ... ed io vorrei essere utile in attesa dell'incontro di noi insegnanti con gli specialisti per avere loro direttive per organizzare un percorso tenuto conto del fatto che durante l'anno scolastico si assenterà per accertamenti più o meno lunghi...
Attendo vostre risposte!
Inizialmente dopo la nascita della sorellina aveva avuto una fase di regressione, e sembrava appunto non fosse niente di grave poi come ho scritto di "punto in bianco "parole del papà... i problemi... le visite e gli specialisti che hanno scoperto ciò che era accaduto...
Io purtroppo non ho potuto visionare i documenti, non sono depositati per ora in segreteria spero al più presto di avere la possibilità di avere più info dettagliate.
Se la guardi è una bimba che non diresti abbia questi problemi, è penultima di sei figli, di genitori giovani , dei fratelli maggiori, il fratello inserito in classe 3° le è più legato e la" segue " ha imparato a comunicare con lei in modo più efficace, all'apparenza con più attenzione più consapevolezza dei più gradi...
E' seguita da un'atra asl e seguirà tre giorni da noi e due in un'altra scuola, inoltre è seguita da una logopedista e da una specialista che solo da poco le sta insegnando la slingua Lis.
Io non la conosco e vorrei da voi informazioni, idee su come comunicare a parte i gesti più semplici con la bambina almeno in attesa di un incontro con gli specialisti, la logopedista e la specialista della lis .E' una patologia poco conosciuta e poco studiata per cui io, senza informazioni più precise per ora non so cosa fare come organizzarmi...neanche chi di dovere ne sa di più è una situazione delicata e vorrei trovare almeno per ora azioni da mettere in pratica, la bambina ha lavorato bene le prime ore, problemi intellettivi non sembra averne per cui se fosse possibile farla lavorare con gli altri... e poi farla risposare sul tardi, perchè assume diversi farmaci...
è apparsa tranquilla e divertita a stare con i compagni, ha giocato con loro ...
I genitori sono in ansia, non sanno ancora bene loro che fare... è tutto in divenire ... ed io vorrei essere utile in attesa dell'incontro di noi insegnanti con gli specialisti per avere loro direttive per organizzare un percorso tenuto conto del fatto che durante l'anno scolastico si assenterà per accertamenti più o meno lunghi...
Attendo vostre risposte!